giovedì 4 luglio 2019

Greta Van Fleet: la rinascita del Rock...?



Chitarra, basso, batteria, una voce e, magari, anche una tastiera: la classica formazione anni '70 di una rock band che tenta di sfondare nel mondo della musica contemporanea.
Oh voi, che siete cresciuti a pane e Led Zeppelin , vorreste forse il ritorno a un sound più rock, fatto con "veri strumenti" invece di tutta quella "robaccia pop/trap/indie" (tipico tormentone di chi non ha altro dio all'infuori dei Pink Floyd)? 

Se la risposta è sì, allora vi lascio al seguente quesito: cosa ne direste di una band, formata da quattro ragazzi, tutti accomunati da una sfrenata passione per la musica e per i loro strumenti? E se, guarda caso, questi strumenti fossero una chitarra, un basso, una batteria... e una voce che ricorda in modo sbalorditivo (quasi raccapricciante) quella del frontman del "Dirigibile di piombo"?

Ho catturato la vostra attenzione, nevvero...?

Bene. Allora, sappiate che questi giovani sono riuniti sotto un unico nome: Greta Van Fleet!

Eh, già: una band. Una vera e propria rock-band...
Non che si siano totalmente estinte, nell'ultimo decennio (i Rival Sons, gli Highly Suspect e i The Temperance Movement sono un esempio di come questo "raggrupparsi insieme per fare musica" sia ancora vivo, senza dimenticare che anche gruppi già affermati da anni continuano a rivaleggiare con gli altri sfornando ancora album ed EP), ma, in qualche modo, questi ragazzi hanno dato al mondo il messaggio (molto positivo, a mio parere) che si possono fare delle cosucce piuttosto interessanti quando si mettono insieme qualche fill di batteria e vari virtuosismi con la chitarra.

Ma andiamo con calma...


Le origini


Tutto comincia nel 2012, quando i fratelli Kiszka (Josh, Jake e Sam), assieme all'amico batterista Kyle Hauck, decidono di formare un complesso musicale. La scelta del nome è piuttosto curiosa: Greta Van Fleet, infatti, è niente di meno che il nome completo della loro vicina di casa a Frankenmuth, nel Michigan (U.S.A.). 
Dapprima, cominciano a esibirsi nella loro scuola superiore e in vari locali della loro zona (qui potrete trovare una loro cover di "Stairway To Heaven" del 2013), poi, dopo che Kyle lascia il ruolo di batterista a Daniel Wagner (un amico di famiglia), nel 2014 i quattro registrano i loro primi tre singoli: Highway Tune, Cloud Train e Standing On. 
Ponderando varie strategie, la band punta tutto sul primo pezzo, firmando, nel 2017, un contratto con la Lava Records per la realizzazione di un videoclip ufficiale, pubblicato su YouTube il 18 Aprile 2017.

I giovani musicisti, tuttavia, non si fermano qui...



From The Fires


Pochi giorni dopo (il 21 Aprile), i quattro rilasciano il loro primo EP, Black Smoke Rising, per poi passare alla pubblicazione di un "doppio EP", contenente 8 tracce: From The Fires (ascoltalo qui!).

Josh al microfono, Jake alla chitarra, Sam al basso e Wagner alla batteria: è così che i quattro del Michigan si presentano al mondo, con brani dal sapore Hard Rock come il già accennato Highway Tune, Talk On The Street e Safari Song (utilizzato anche nel recente film "Aquaman"), ma senza disdegnare sonorità più soft (come in A Change Is Gonna Come e Flower Power, dove, in quest'ultimo, Sam si destreggia in un eccellente assolo di tastiera). 

La band, tuttavia, in alcuni pezzi sembra distaccarsi dal feeling anni '70: un esempio su tutti è Black Smoke Rising, assieme a Edge Of Darkness, in altre parole gli unici due brani che sembrano veramente introdurci alla loro idea di musica; d'altronde, come hanno affermato in un'intervista, è stato un artista, che non si è fatto certamente conoscere attraverso l'Hard Rock, ad averli ispirati maggiormente e a "far loro prendere la musica sul serio": Bob Dylan.

Anthem Of The Peaceful Army: i Greta alla conquista del mondo


Nel corso del 2018, i Greta annunciano che hanno abbastanza materiale da poter sfornare un album completo: uscirà il 19 Ottobre e recherà il nome di "Anthem Of The Peaceful Army" (ascoltalo qui!).

La band, da quel periodo, sarà impegnata in un tour promozionale e internazionale (sono attesi il 10 Luglio al Sonic Park di Bologna e il 24 Novembre a Milano, concerto rimandato a questa data dal 24 Febbraio a causa delle cattive condizioni di salute del cantante), ricevendo non poche critiche, talvolta pesanti, sulla loro sbalorditiva somiglianza con i Led Zeppelin (Josh canta in falsetto come era solito fare Robert Plant), venendo considerati da alcuni come un vero e proprio "plagio" (qui un articolo di Virgin Radio che raccoglie varie opinioni di artisti famosi sul loro conto).


Passando, ora, ad analizzare l'album, esso si apre con un pezzo dove la parte strumentale si prende la maggior parte della scena (Age Of Man), per poi passare a Cold Wind e al movimentato When The Curtain Falls; vi sono poi Watching Over, Lover Leaver (Taker, Believer), il più dolce You're The One, The New Day, Mountain Of The Sun, Brave New World (personalmente parlando, una delle canzoni che preferisco dell'intero album) e Anthem (la chitarra acustica di Jake rende il tutto un poco più melodico e lontano dai riff concitati degli altri pezzi).



Considerazioni finali

Se nell'EP la band ha voluto introdurci alla loro musica con variazioni di sound, presenti anche nell'album, è con quest'ultimo che, a mio parere, questa band può essere considerata "rock" (When The Curtain Falls e Lover Leaver sono due esempi di spudorata passione per la musica zeppeliniana, senza dimenticare che anche la formazione capitanata da Plant si fosse, a sua volta, ampiamente ispirata a figure i Rolling Stones e Jimi Hendrix, almeno nei primi album).

Per quanto riguarda, invece, l'accusa di plagio rivolta loro da molti critici, affermo che, secondo il mio parere, è controproducente accanirsi contro una band tutto sommato giovane, amanti della "buona musica" e, soprattutto, che si diverte nell'eseguirla: non ha mai fatto male il fatto di ispirarsi ad altre band (in questo articolo, il pensiero dei quattro).                     

E' vero: forse si sono fatti prendere la mano da una sorta di "nostalgia" (ciò si riflette anche negli outfit che indossano nelle loro esibizioni dal vivo) ma non è assolutamente il caso di criticare così aspramente degli artisti che vogliono riproporre un certo tipo di musica, magari rilanciandola ai livelli di un tempo.
Inoltre, è doveroso ammettere che non è l'unico gruppo di questo tipo sulla scena internazionale a riscuotere un certo successo, ma se non si fa altro che parlare dei Greta (nel bene o nel male che sia), probabilmente, un motivo ci sarà...

Trovata commerciale? Forse. Plagio? Si vede che non avete ascoltato l'intera discografia...





Articolo a cura di Azaria Scavuzzo



                                             




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